Consegna ufficiale dell’opera di Francesco Griselini alla biblioteca dell’Archivio di Stato di Venezia

Venerdì 30 maggio 2014 alle ore 10.00, in Archivio di Stato di Venezia, l’Associazione Cavalieri di San Marco consegna in dono l’opera di Griselini.
Per l’occasione verrà allestita la mostra documentaria «Francesco Griselini nei documenti dell’Archivio di Stato di Venezia» a cura di Michela Dal Borgo.


Presentazione del volume Il notariato veneziano tra X e XV secolo

Il 23 maggio 2014 alle ore 10.30, in Archivio di Stato di Venezia, nell'aula della Scuola di archivistica, paleografia e diplomatica, sarà presentato il volume
«Il notariato veneziano tra X e XV secolo», Atti del convegno di studi storici (Venezia 19-20 marzo 2010).
Il volume riunisce saggi di Attilio Bartoli Langeli, Victor Crescenzi, Silvia Gasparini, Giustiniana Migliardi O'Riordan, Marco Pozza, Bianca Strina Lanfranchi, Simona Tarozzi, Maria Francesca Tiepolo.

Interverranno:
Enrico Marmocchi, membro della Commissione studi storici del Consiglio Nazionale del Notariato
Federica Parcianello, autrice del volume Documentazione e notariato a Venezia nell'età ducale
Franco Rossi, direttore dell'Archivio di Stato di Treviso
Giorgio Tamba, curatore del volume

Presiederanno: Raffaele Santoro, direttore dell'Archivio di Stato di Venezia
Carlo Bordieri, presidente del Consiglio notarile di Venezia


I MERITI DELLE DONNE

Profili di arte e storia al femminile dai documenti dell’Archivio di Stato di Venezia (secoli XV-XVIII)
a cura di Alessandra Schiavon in collaborazione con Paola Benussi
Palazzo Mocenigo, dal 6 marzo al 6 giugno 2014
Inaugurazione giovedì 6 marzo, ore 12.00
Anche quest’anno nel solco della tradizione ormai consolidata dalle due precedenti edizioni, l’ Archivio di Stato di Venezia aderisce al programma di manifestazioni proposto dal Comune di Venezia per ripensare e dare valore alla presenza delle donne nella società.
E lo fa attingendo naturalmente alla storia che conserva, a quel patrimonio sempre aperto di pergamene, carte pubbliche e private, mappe e disegni che ha ereditato dai grandiosi archivi della Serenissima: ospitate quest’anno nella sontuosa cornice di Palazzo Mocenigo di San Stae, dal 6 marzo al 6 giugno.
Per questa edizione 2014 si è pensato, tra i vari percorsi possibili, di mettere in luce - in una dimensione cronologicamente sequenziale e collettiva – alcune tra le tante figure femminili che hanno contribuito a scrivere la storia di Venezia: donne celebri e celebrate da storici e cronachisti, da corrispondenti e compagni d’arte; donne che hanno primeggiato nelle arti, nel comporre poetico o pittorico o musicale; donne che dai fasti di Palazzo ducale o dal microcosmo obbligato di un convento sono riuscite a lasciare qualche frammento memorabile di sé.
Sono donne famose, come Bianca Cappello, di illustre lignaggio patrizio, protagonista scandalosa di una fuga d’amore con un fiorentino senza arte né parte, ma prontamente riabilitata, ed insignita del titolo di “vera et particolar figliola della Repubblica nostra”, con machiavellico opportunismo, quando ad impalmarla con regolare e fastoso matrimonio sarà il 12 ottobre 1579 il Granduca di Toscana Francesco de’ Medici o Caterina Cornaro, andata sposa al re di Cipro Giacomo di Lusignano nell’autunno del 1572, ma poi alla morte di questi, diplomaticamente spodestata per volontà della Serenissima tesa ad assicurarsi un maggior controllo sull’isola - contrafforte di grande importanza strategica nel cuore del Mediterraneo ed oggetto di mire espansionistiche altrui - e riportata a casa e ricompensata con un regno di ozi e d’arte nella splendida rocca di Asolo: ma sempre regina continuerà ad essere, “Regina Katerina” come attesta la sua sottoscrizione nei documenti anche successivi, come il testamento autografo, esposto in mostra.
O ancora donne famose nel mondo della letteratura e della poesia come Veronica Franco, di cui si espongono il testamento e i verbali dei processi subiti dall’Inquisizione veneziana per pratiche poco ortodosse, come l’invocare diavoli e angeli, “far giochi e furfanterie” e “far innamorare alcuni todeschi” o Cassandra Fedele e Lucrezia Marinelli e Modesta Da Pozzo, che curò tra il 1588 e il 1592 l’opera “Il merito delle donne” uscito postumo nel 1600, da cui il titolo della mostra.
Ma ci sono anche figure poco note come Maddalena Scrovegni, nata a Padova intorno al 1356 e morta a Venezia nel 1429, nipote di quell’Enrico cui si deve la famosa Cappella dell’Arena di Padova, di cui si espone lo splendido testamento interamente autografo nel quale dispone che la sua abitazione, posta nella contrada di Santa Margherita, dopo la sua morte diventi una casa (collegio) per donne sole, di buona vita e fama che vogliano vivere insieme, o Anna Notaras Paleologhina, discendente da nobile casata bizantina, in fuga in Italia e poi a Venezia dopo la caduta di Costantinopoli, che destina le sue sostanze per fondare una chiesa grecha cum modo che sempre et in perpetuum sia greca et i preti greci, e segna in tal modo l’atto di fondazione di San Giorgio dei greci.
Oltre alle figure individuali, si è voluto allargare lo sguardo alla dimensione collettiva di queste presenze femminili: a quelle testimonianze cioè rappresentate dalle vicende di intere etnie, come nel caso delle donne albanesi - messe in luce da Lucia Nadin - esuli dalla loro patria conquistata dalle forze ottomane, e sbarcate a Venezia dopo mille peripezie: qui verranno accolte con tutti gli onori e qui verranno sostenute economicamente con la concessione di un donativo mensile fino alla fine della loro vita.
Ancora si è voluto guardare, pur nell’episodicità del discorso necessariamente vincolato ai limiti di tempo e di spazio espositivo, alla dimensione collettiva sociale: rappresentata ad esempio dalla singolare esperienza tutta veneziana delle “figlie di coro”attive nei quattro grandi “Ospedali” cittadini, in particolare quello della Pietà e degli Incurabili, dai cui archivi emergono nomi e competenze musicali o ancora dalle “dogaresse”, come Morosina Morosini, che porta in dote nel suo matrimonio celebrato nel 1560 con il futuro doge Marino Grimani il castello di San Vincenti in Istria, di cui si espongono due disegni del secolo XVI o Loredana Marcello, (1518-1572) che il marito, il doge Alvise I° Mocenigo, ricorderà nel suo testamento autografo con struggente tenerezza, parlando dell’”amore grandemente straordinario che li ha uniti nel corso della loro vita.
Ancora si è indagato all’interno della dimensione collettiva familiare come nel caso delle Tintorette o delle Tarabotti: proposta quest’ultima particolarmente affascinante ed innovativa elaborata dalle specialiste dei rispettivi ambiti di ricerca, Melania Mazzucco e Francesca Medioli che sono uscite dai percorsi consueti della biografia individuale per elaborare una nuova chiave di lettura giocata in termini di trasmissione culturale all’interno di uno specifico nucleo familiare: trasmissione d’eccellenza artistica in casa Tintoretto con le figlie di Iacopo, Marietta e Girolama e Lucrezia, queste ultime divenute rispettivamente Suor Perina e suor Ottavia che ricamarono su seta un paliotto d’altare riproducente con vividi colori ed eccezionale cura dei particolari la Crocifissione dipinta dal padre per la Scuola Grande di San Rocco.
E trasmissione di cultura in senso lato in casa Tarabotti, dove non solo Elena /Arcangela a metà Seicento scrive e compone, pur dal claustro del convento di Sant’Anna di Castello, opere drammaticamente accusatorie come l’Inferno monacale e La tirannia paterna contro le monacazioni forzate, ma anche la sorella Caterina Agnese, data come allieva del Padovanino, tentò di realizzarsi nel mondo della pittura, come attestano alcune testimonianze coeve, come quelle di Marco Boschini ne “La carta del navigar pittoresco”.
La mostra, ideata e curata da Alessandra Schiavon dell’Archivio di Stato di Venezia, espone circa 50 preziosi documenti originali, e si è avvalsa come elaborazione del percorso di ricerca del contributo di storiche e scrittrici come Melania Mazzucco e Adriana Chemello, Francesca Medioli e Federica Ambrosini, Dorit Raines e Lucia Nadin e Giuseppe Gullino, ai quali si deve lo specifico approfondimento biografico.


CARNEVALE 2014

C'era una volta in archivio... il naturale e il fantastico
Inaugurazione sabato 22 febbraio, ore 11.00
Da sabato 22 febbraio a martedì 4 marzo (escluse le domeniche), dalle 10.00 alle 13.00
Visite guidate su prenotazione

Sarà inaugurata sabato 22 febbraio alle ore 11.00 la mostra documentaria C'era una volta in archivio... il naturale e il fantastico, nell'ambito delle iniziative del Carnevale 2014, volute dal Comune di Venezia ed organizzato da Vela spa.
La mostra, a cura di Paola Benussi, Michela Dal Borgo e Monica Del Rio, si propone come un divertissement sul tema del naturale e del fantastico nella fiaba, sviluppato in tono leggero, nel segno della “maschera”, di quanto si mostra ad un primo sguardo e si cela dietro l’apparenza. Per questa occasione autentici documenti d’archivio saranno letti non con gli strumenti dello storico, ma attraverso la lente dell'immaginazione, intrecciando in un unico discorso realtà e finzione.
Il percorso espositivo si svilupperà in spazi interni ed esterni: nel chiostro della Ss. Trinità, dove saranno esposti i documenti in copia digitale; nell'Aula di Paleografia, nei depositi monumentali e nella Sala Regina Margherita, dove verranno invece esposti i documenti in originale.
Per l'occasione saranno organizzate visite guidate gratuite al chiostro della Ss. Trinità ed ai depositi monumentali dell'Archivio di Stato secondo il seguente calendario:
22 febbraio, 24-25-26 febbraio, 3 marzo alle ore 11.00; 27-28 febbraio, 1 marzo, alle ore 10.00 ed alle ore 11.30.
Le visite guidate saranno curate da Paola Benussi, Michela Dal Borgo, Monica Del Rio ed Alessandra Schiavon; per la prenotazione, fino ad esaurimento posti, è necessario contattare la sig.ra Marialuisa Gallina, tel. 041.5222281, dal lunedì al giovedì, 10.00– 12.00 oppure all'indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..
Informazioni sulla mostra: Giuseppe Nolè - Servizio eventi e promozione del patrimonio; mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

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